C’è chi ama e chi odia gli Ugg.
Io sono tra quelle decisamente favorevoli ai famosi stivali australiani. Sono appena tornata da Monaco dove ho passato Natale con mia sorella e famiglia. Ricordando le temperature -molto spesso sotto lo zero- vissute durante le feste dell’infanzia non mi sono dimenticata di mettere in valigia i miei Ugg e, vi confesso, sono proprio contenta di averli portati con me.
E comunque: No, Ugg Boots non sta, come sostengono alcune malelingue, per ugly boots = stivali brutti. 😉
In Australia (sì, come detto gli stivali vengono dal paese dei canguri…) con il termine Uggs si identificano da sempre gli stivali fatti di lana di pecora. Fin dagli anni ’30 erano indossati dai contadini australiani e neozelandesi, ma gli Ugg -più o meno come li conosciamo noi- sono diventati cult negli anni 60. I surfisti australiani si resero conto della comodità di poter infilare i piedi gelati dalle cavalcate sulle onde dell’oceano in caldi stivali di lana di pecora. Uno di loro, Brian Smith, una volta emigrato negli Usa negli anni ’80 decise poi di iniziare a venderli in grande stile…
Ma solo negli ultimi 10 anni gli Ugg sono diventati un vero e proprio trend.
Brutti? Belli? Sinceramente quando la temperatura scende così tanto da renderli utili il puro fattore estetico può passare anche in secondo piano. Avere i piedi caldi e comodi quando fuori è tutto ghiacciato, è troppo bello.
Bisogna solo stare attenti a non bagnare gli stivali, resistono a qualche goccia di pioggia, certo, ma non a piogge forti e terreno bagnati (almeno per quanto riguarda la mia esperienza).
Prezzo e modelli degli Ugg
Il prezzo degli Ugg non è da poco. Di certo bisogna sborsare dai 200 euro in su per poterli indossare. E quindi non sono proprio alla portata di tutti. Di buono c’è che durano sicuramente diverse stagioni e possono da questo punto di vista essere considerati un buon investimento.
Ormai i modelli e i colori sono tanti. Ecco alcuni esempi che potete trovare su Sarenza:
Voi che ne pensate? Vi piacciono? Li indossate? Li avete già provati?
Articolo in collaborazione con http://www.sarenza.it